C’è una sola domanda che possono farsi i lettori dell’articolo di Fiamma Nirenstein pubblicato nell’edizione attuale di Panorama (Pregiudizio antiisraeliano, Panorama, 25/2/2009): è l’ignoranza la base delle sue affermazioni oppure la mendacità?
Secondo lei è una menzogna dire, con Sa’eb Arakat di Al-Fatah, che „nessuno dei governi che possono uscire da queste elezioni accetterà la soluzione di due stati per due popoli.“ „Ma come“, risponde Nirenstein, „non hanno detto ambedue che è una soluzione a cui guardare con fiducità (….)?” Infatti no. Netanyahu si oppone apertamente all’idea di uno stato palestinese, e Livni ne parla, sì, mentre prende le misure adeguate per garantirne l’impossibilità. Al nome Avigdor Lieberman non fa più di accennarci, senza dirci qual’è la política da lui proposta.
Perche i palestinesi ce l’hanno col povero signor Lieberman? Nirenstein non ce ne fornisce nessuna spiegazione, forse perchè pure lei sa benissimo che Lieberman è il più indifensibile dei tre. Lieberman è il capo del partito neofascista “Israel Beitenu” (Israele Casa Nostra) che propose in sede di campagna elettorale di togliere la cittadinanza agli “elementi sleali”, misura che conosciamo bene dagli anni ’30 del secolo scorso.
Ora bene, forse si può capire perche l’ascenso al potere di un uomo come Lieberman non sarebbe un motivo di celebrare a Ramalla e Gaza. Ma l’opposizione a una signora così diplomatica è conciliante come Zipi Livni solo può spiegarsi con il “pregiudizio antiisraeliano”, no? Nirenstein non ci racconta infatti nulla che potrebbe spingerci a credere che vi siano altri motivi possibili per l’opposizione palestinese a Livni, che, per inciso, ha proposto l’espulsione dei cittadini israeliani di origini palestinesi, dicendo che “dovrebbero cercare il loro avvenire altrove.” Impossibile che questo possa essere il motivo!
E Netanyahu? Forse non sanno ringraziargli l’aver loro dato la libertà di chiamare i residui dei loro territori “stato oppure pollo fritto”? No, qui si deve dire con Nirenstein che tutto questo “prova che l’antiisraelismo non ha affatto la forma di una critica politica specifica” – specie se si ommette il contenuto di tale critica – “bensì di un puro pregiudizio” basato su “alcuni stereotipi negativi che purtroppo vengono accettati con facilità dai disinformati.”
A proposito della disinformazione: Secondo Nirenstein sono i palestinesi a cercare “la delegittimazione di qualsiasi governo come partner di pace.” Davvero? Non è stato lo Stato d’Israele a respingere tutte le offerte di negoziare fatte prima d’Al-Fatah e poi da Hamas dicendo che “non esiste nessun partner con cui negoziare”? Per caso non sa che quel rappresentante del Male, Hamas, propose prima dell’assalto contro Gaza un cessate il fuoco di dieci anni? Non ha letto lei il sito web del Ministero degli Esteri israeliano dove si ammette che il cessate il fuoco venne rispettato da Hamas, oppure il giornale israeliano più importante, Haaretz, che informò ai lettori che fu Israele a terminare il cessate il fuoco con un assalto lanciato il 4 di novembre 2008? Oppure che il Ministero della Difesa dichiarò che l’assalto lo stava pianificando l’esercito da 6 mesi, cioè durante il cessate il fuoco?
Vi sono soltanto due spiegazioni possibili: O Nirenstein ignora completamente i fatti rilevanti oppure ommette tutti questi fatti apposta per disinformare i lettori.